vi piace il mio blog così com è?o cambiereste qualcosa?e cosa?

lunedì 30 marzo 2015

In treno di Roberta Magliocca

In treno


Da Parigi a Milano. Da una stazione all’altra. Notte fredda. Troppo fredda per una bambina la cui mamma copre con il proprio cappotto per farla dormire il più serenamente possibile lì, nella cuccetta del secondo vagone.  Poco più distanti da loro, quattro occhi, due di fronte agli altri.
-Dove andrai a vivere, Mavy?
-Dove vivrai tu.
- Lo sai che non è possibile; sai che quello che c'è tra noi, per quanto immenso sia, è destinato a finire. Domani scenderò da questo treno. Tu continuerai il tuo viaggio, io mi fermerò.
- Allora spegni il cellulare, Vanny. Dedicami queste ultime ore. E rifammi quella domanda.
-Dove andrai a vivere?
-In un tuo sorriso nostalgico quando, come dici tu, tutto questo finirà. In quella camera d’albergo. In una foto, da mostrare ai tuoi nipoti, rubata alla tua giovinezza. In quella felpa dell'hard rock. Nella data del tuo matrimonio. In quel tuo maglione che ho sporcato di fondotinta. Negli abbracci di spalle. In quel giorno al mare. In quella notte a casa tua. In quelle lacrime a casa mia. In quel cinema dove entrammo a film già iniziato. Odiamo le storie già cominciate. Possiamo raccontarne solo la fine. E allora voglio vivere in questa fine da raccontare. Voglio vivere nel ricordo che avrai di questo quadro folle dalle tinte forti. E' stato amore? Chi può dirlo. E' stato quello che è stato. Dannatamente meraviglioso quanto dannatamente sbagliato. Voglio vivere tra me e te. Tra questo istante che ci vede insieme e la stazione che ci separerà domani.

Da Parigi a Milano. Da lui a lei. Da quello che è stato a quello che mai sarà più.

Nessun commento:

Posta un commento

inserisci commento